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Incredibile! Dimagrire con il pranzo di Natale! Dr. R Daniele Di Santo – Nutrizionista

Dieta-a-natale

Gli amanti della tradizione se ne dispiaceranno, ma c’è chi anche a Natale non può esimersi dal contare le calorie. Senza esagerare con le restrizioni (è pur sempre un giorno di festa!) si può modificare il menù del grande pranzo inserendo piatti leggeri ma assolutamente gustosi. Potreste proporre un banchetto interamente vegetariano, oppure a base di pesce, mentre cercate di evitare carni molto cotte con sughi e intingoli, e naturalmente limitate al minimo gli alcolici e le bibite.

Per quanto riguarda gli aperitivi i classici sottaceti sono molto poco calorici, quindi via libera a cipolline e cetriolini, mentre fate attenzione alle verdure sott’olio. E’ sempre utile mangiare un bel piatto di verdura cruda prima di cominciare il pranzo, che contribuisce al senso di sazietà. Visto che è Natale, sbizzarritevi con insalatine particolari e variopinte, come finocchi, arancia e olive, oppure lattuga e pere, o radicchio e mela. Come condimento, provate con il succo d’arancia e un goccio d’olio d’oliva, o magari con dello yogurt bianco allungato con olio e sale. Il pinzimonio è un ottimo espediente per mettere qualcosa di light in pancia aspettando i primi piatti, ma se i vostri ospiti sono davvero affamati, potete proporre degli involtini di melanzane: grigliate delle fette sottili di melanzana, mettetevi al centro un trito di pomodorini, capperi e basilico e concedetevi un pochino di ricotta, arrotolate e fermate con uno stuzzicadenti. Anche i frutti di mare sono un ottimo antipasto light, ma ovviamente devono essere freschi e non sott’olio.

Passiamo ai primi. Un’opzione è preparare un piatto a base di brodo vegetale (molto meno grasso di quello di carne) oppure di pesce. Nel primo caso potreste cimentarvi con i passatelli, ricetta tipicamente romagnola non esattamente ipocalorica, ma essendo una minestra ne basta una manciata a commensale. Si tratta di una sorta di ‘spaghettoni’ che si creano mettendo l’impasto nello schiaccia-patate e buttandoli a cuocere 5 o 10 minuti nel brodo. L’impasto si fa con uova, pane grattugiato, parmigiano (nella versione light mettetene poco) e noce moscata. Se preferite la pasta, oltre all’ovvio consiglio di non mangiarne più di 80 grammi, scegliete un condimento poco calorico ma gustosissimo come il tartufo per esempio, che non necessita di soffritti e sughi. In alternativa, potete preparare un risotto con verdure o funghi in versione light: brodo vegetale molto saporito, niente burro, soffritto fatto con acqua e vino bianco.

Per i secondi i consigli vanno dritti verso il pesce al forno o alla griglia, considerate però che l’anguilla o il capitone (tipicamente natalizi in molte zone d’Italia) sono piuttosto grassi. Come seconda portata, potete cimentarvi in sformati di verdure, che utilizzino le patate schiacciate come ‘sostanza’, tipo il gateau napoletano, solo che al posto di formaggi e salumi ci metterete, per esempio, funghi e piselli. Una ricetta leggera, saziante e che garantisce sempre un certo successo è il rosti tipico del nord Europa, a cui possiamo aggiungere una variante mediterranea. Grattugiate patate e cipolle in uguale proporzione nella stessa terrina, lasciate riposare in modo che perdano la loro acqua, e a quel punto aggiungete una manciata di pane grattugiato e origano. Scaldate un cucchiaio d’olio in una padella antiaderente (ne basta pochissimo) e mettetevi il composto schiacciandolo con la forchetta in modo che si compatti e prenda la forma di una frittata. Girate e fate dorare entrambi i lati.

Infine i dolci, vero cruccio del Natale ipocalorico. Torroni e panettoni sono ultra zuccherosi, per non parlare di dolci regionali come gli struffoli. Dessert a prova di dieta non esistono, mettiamocelo in testa, ci si possono però concedere sorbetti alla frutta o al caffè fatti con acqua, frutta secca oppure degli spiedini di frutta fresca da intingere nella panna vegetale (poco zuccherata). Ma in fondo è Natale, dopo tutto l’impegno profuso ai fornelli potete anche concedervi un cioccolatino!

Dr. R Daniele Di Santo – Nutrizionista – Brescia

Scopri l’elisir di lunga vita… ce lo dicono i nostri cromosomi – Dr. R Daniele Di Santo

Spaghetti al pomodoro

Molti lo sospettavano ormai da tempo ma adesso è ufficiale… e a dircelo non sono solo gli studi scientifici a riguardo, ma addirittura i nostri cromosomi… di cosa sto parlando? Ma della dieta mediterranea…è ovvio.

La dieta mediterranea allunga effettivamente la vita. E’ infatti associata alla maggiore lunghezza dei salvavita che si trovano alle estremità dei cromosomi (telomeri), noti per essere associati alla longevità. È quanto mostra uno studio condotto negli Stati Uniti su 4.676 donne presso l’ospedale Brigham and Women a Boston. Pubblicato sulla rivista British Medical Journal, è il primo studio che collega la lunghezza dei telomeri alla dieta mediterranea, già nota per i suoi effetti benefici sulla salute, tra cui la diminuzione del rischio di malattie croniche, come quelle al cuore, e il cancro.

I telomeri si trovano alla fine dei cromosomi e impediscono loro di usurarsi e ‘rimescolare’ i codici genetici che contengono. Nelle persone sane, queste strutture si accorciano progressivamente per tutta la vita, si dimezzando dall’infanzia all’età adulta, e si dimezzano nuovamente nelle persone molto anziane. Telomeri più corti sono quindi associati a una aspettativa di vita inferiore e al maggiore rischio di malattie legate all’età.

Fattori come obesità, fumo di sigaretta, e consumo di bevande zuccherate sono stati collegati a telomeri più corti. Inoltre è stato dimostrato che stress ossidativo e infiammazione accelerano l’accorciamento di queste strutture. Dato che frutta, verdura e noci, componenti chiave della dieta mediterranea, sono anti-ossidanti e anti-infiammatori naturali, i ricercatori, coordinati da Immaculata De Vivo, hanno voluto esaminare se questo stile alimentare possa essere associato in qualche modo alla lunghezza dei telomeri. Sono state analizzate 4.676 donne di mezza età in buona salute che hanno compilato questionari su stile di vita e alimentazione. È emerso che le donne che basano la loro alimentazione sulla dieta mediterranea hanno telomeri più lunghi. Il prossimo passo sarà determinare se ci sono alimenti in particolare della dieta mediterranea che influiscono sulle regioni terminali dei cromosomi.

Dr. R Daniele Di Santo – Nutrizionista – Brescia

Lollipop diet, la dieta del lecca-lecca – Dr. R Daniele Di Santo

lecca-lecca-colorati-170591

Pare che l’ultima frontiera delle diete sia la Lollipop diet, la dieta dei lecca- lecca. La seguirebbero, come riporta l’edizione online del quotidiano britannico Telegraph, una nutrita schiera di celebrities, da Britney Spears a Paris Hilton, passando per Madonna. In realtà non si tratta di semplici lecca-lecca normali, ma di lecca-lecca speciali che danno sazietà riducendo appetito, e che contengono tre ingredienti per la perdita di peso: hoodia, un estratto vegetale sudafricano usato da gruppi indigeni per sopravvivere nel deserto, Citrimax, noto anche come Hca , derivato dalla pianta garcinia camboya e guaranà, una fonte naturale di caffeina. L’indicazione e’ consumarne tre al giorno, prima dei pasti principali. Quella della Lollipop diet e” solo l’ultima stranezza in fatto di diete delle star: l’attrice Jennifer Aniston seguirebbe infatti la cosiddetta “baby food diet” a base di omogeneizzati, mentre la cantante Beyoncé sarebbe una seguace della “dieta dello sciroppo d’acero”, un mix di sciroppo d’acero, pepe di Caienna e succo di limone. E se gli esperti si dicono dubbiosi sull’efficacia di queste diete, un regime alimentare ipocalorico sembra essere comunque quasi una necessità per molte donne: secondo un recente sondaggio citato dal Telegraph in media una donna passa a dieta 31 anni della propria vita, e arrivate a 45 anni molte hanno già sperimentato (e in diversi casi abbandonato) 61 diete diverse. Non male, no?

Dr. R Daniele Di Santo